Dopo 5 anni in Municipio 6 ho imparato molto. Ma ho anche realizzato di quanto sia importante fare ancora di più per tutta la città anche oltre il mio Municipio di origine.

Ecco quindi alcuni dei principali temi che ho intenzione di affrontare se sarò eletto in Consiglio Comunale per tutta Milano.

Case popolari

Servizi che cercano le persone

Mix di mobilità alternativa

Una città di piazze

Città in 15 minuti

Case popolari

creiamo occasioni e accompagniamo le persone, riqualifichiamo strade, piazze e edifici

Le case popolari di Milano cadono a pezzi, Hanno le cantine allagate e i topi, hanno i solai occupati. Molto spesso non hanno portinerie e i citofoni non funzionano, sono abbandonate a se stesse. In questo contesto tantissimi appartamenti restano non assegnati oppure vengono occupati, con tutto quello che ne consegue in termini di degrado, insicurezza, racket delle occupazioni.

È una situazione grave e indegna, innanzitutto per chi ci abita: nelle case popolari troppo spesso si vive nel degrado, preoccupati che il proprio appartamento venga occupato, nella puzza.

Il problema però ci tocca tutti: i quartieri popolari, in particolare quelli gestiti da Aler (Regione Lombardia), che sono la maggior parte, corrispondono quasi esattamente con le zone più pericolose, degradate e insicure della città. Il Giambellino, via gola, San Siro, via quarti sono solo alcuni esempi.

Bisogna intensificare gli sforzi sull’hardware e sul software, quindi riqualificare i caseggiati, le strade e i parchi, accompagnando con programmi di sostegno all’occupazione e all’imprenditorialità, di animazione e coesione sociale.

Le case popolari devono diventare “l’ossessione” del Comune e della Regione.

Servizi che cercano le persone

pubblica amministrazione proattiva che usa per bene le informazioni dei cittadini

Negli ultimi anni i servizi digitali hanno fatto grandi passi avanti: lo Spid, la possibilità di scaricare molti certificati online o di fare i pagamenti dal sito del comune, il fascicolo del cittadino, Il fascicolo sanitario e l’app Io.

Ancora troppe volte però ci viene chiesto di compilare noiosi formulari di carta o dobbiamo metterci in coda in introvabili uffici. In particolare molti servizi a cui abbiamo diritto devono essere richiesti e documentati dal cittadino.

Bisogna anche sapere che esistono! Quando è nata nostra figlia non è stato sempre facile scoprire di quali servizi avevamo diritto dal Comune, dalla regione o dallo Stato. Poi occorreva produrre documenti, certificati, moduli.

Sono convinto che l’obiettivo sia una pubblica amministrazione che condivide i dati del cittadino che possiede e che li usa per assegnare ed erogare servizi, in modo automatico, senza richieste e invio di documenti.

Occorre un cambio di mentalità nell’impostazione organizzazione della pubblica amministrazione dei suoi servizi. Occorre che gli utenti pretendano questa maggiore efficienza. Accanto a questo bisogna rendere tutti capaci di utilizzare i sistemi digitali o assistere chi non ha accesso, per vari motivi, a Internet.

Mix di mobilità alternativa

usiamo mezzi diversi per lo stesso spostamento o nella stessa giornata

Negli ultimi anni la mobilità milanese è molto cambiata: servizi in sharing di auto, bici, mono pattini, più linee di superficie, una nuova metropolitana è un’altra in costruzione. Dopo molti decenni le auto hanno cominciato a diminuire.

Il problema delle auto, come in tutte le cose, é l’eccesso. In questo momento a Milano le auto sono ancora troppe per numero e sono troppo utilizzate. Inquinano, ma soprattutto occupano tantissimo spazio a e ingolfano la mobilità. Occorre riequilibrarne l’utilizzo in favore della mobilità alternativa. A Milano l’offerta di mobilità alternative é già abbondante, e si può scegliere. É possibile uscire la mattina con l’autobus e tornare la sera con un’auto a noleggio, prenotata in modo facile e veloce con il proprio smartphone. Magari durante la giornata siamo andati a pranzo in bicicletta, sempre affittata col nostro smartphone.

La sfida però non è ancora vinta, c’è ancora molto da fare sulla mobilità alternativa, occorre riqualificare molte strade perché siano più sicure e percorribili anche in bicicletta o a piedi, E necessario riorganizzare profondamente la mobilità dall’esterno all’interno della città e viceversa, ancora troppo carente. Occorre inventare nuove modalità per le mutate esigenze.

Occorre poi vincere la sfida culturale. Dobbiamo pian piano (ma non troppo piano) cambiare abitudini, e usare ciascuni tutte le potenzialità della mobilità alternativa. Poi dovremmo organizzare le nostre città perché ci siano tutti i servizi nel raggio di 15 minuti a piedi o in bicicletta, ma questa è un’altra storia…

Una città di piazze

dove sono le piazze in periferia? Creiamole con urbanistica tattica e poi…

Nelle periferie milanesi ci sono pochissime piazze, e molte non sono delle vere piazze, nonostante il nome, ma sono degli incroci stradali. Milano è una città che non è ancora multicentrica: molti quartieri non hanno un punto di riferimento, Una piazza che possa essere un piccolo centro.

È una grossa lacuna, perché le piazze, e tutto quello che si muove attorno, possono contribuire fortemente alla qualità della vita di un quartiere, alla sua bellezza e alla sua godibilità.

Negli anni come consigliere di municipio ho fatto parte della commissione urbanistica. Ho imparato a riconoscere i tantissimi spazi della città che possono diventare piccole o grandi piazze.

Trasformarli è semplice: a Milano siamo oramai molto esperti di urbanistica tattica. Consiste nel ridisegnare degli spazi urbani colorandone la pavimentazione, sistemando arredo urbano leggero come piante in vaso, Rastrelliere, panchine, Tavoli da Pin pong in modo da modificarne la viabilità, gli spazi pedonali, gli spazi di gioco o di sosta. Il costo è irrisorio.

Dopo un paio d’anni la piazza può essere osservata e studiata, per progettare meglio l’intervento definitivo.

Il risultato quindi si ottiene subito, ma permette di predisporre l’intervento definitivo e farlo meglio. È un sistema molto efficace che ci può permettere in pochissimi anni di cambiare in meglio tutti i nostri quartieri. È la miccia per accendere la città dei 15 minuti…

La città dei 15 minuti

Vogliamo che Milano diventi una città in cui tutti i servizi più importanti sono a 15 minuti a piedi o in bicicletta. Parliamo di servizi sanitari, sociali, culturali, per i bambini.

Come possiamo ottenere tutto questo? Intanto molti servizi della pubblica amministrazione possono essere richiesti e ottenuti online: per esempio l’anagrafe.

Oltre a questo ogni quartiere di Milano dovrebbe avere un suo piccolo centro con servizi commerciali, e magari anche culturali e di svago.

Le strade dovranno essere sicure e comode per pedoni e ciclisti, ed essere servite da una rete sempre più efficiente e capillare di mezzi pubblici. In molte zone la velocità delle auto dovrà essere limitata a 30 km/h.

I molti spazi in possesso del Comune di Milano possono essere concessi alle associazioni per animare e rendere coesi i quartieri. Il commercio al dettaglio dovrà potenziare la sua funzione già molto importante di presidio sul territorio e mettersi in rete con altri servizi per soddisfare e incontrare le mutate esigenze dei cittadini.

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