Carissimo Francesco Costa,

leggo e ammiro da tempo il tuo lavoro e quello della redazione de Il Post, tant’è che oramai una delle mie frasi ricorrenti è “ho letto su Il Post che …”.

Oltre a leggervi ho un lavoro, faccio il volontario in una grande associazione nazionale, vivo con una ragazza a Milano: insomma maschio, bianco, eterosessuale … vita privilegiato-normale!

Ho la tessera del PD.

Peggio: sono Consigliere del Municipio 6 di Milano nel gruppo PD (quindi verso regolarmente il 10% del mio gettone al PD, giusto per …).

Il tuo articolo “non fa una grinza”, come scrive anche Luca Sofri: trovo però siano malposte le premesse

Nell’associazione nazionale in cui opero viene svolto un lavoro enorme e meritorio: 180.000 ragazzi svolgono attività educative a cadenza settimanale all’aria aperta. Eppure ci sono educatori sciocchi, poco preparati, litigiosi. Eppure siamo talvolta male organizzati, arriviamo in ritardo, non ci ascoltiamo.

Quando parlo  di lavoro con amici e parenti raramente qualcuno dice di trovarsi bene ed essere  felice delle sue dinamiche: molti si lamentano e spesso hanno ottime ragioni per farlo.

Potrei fare ancora molti esempi.

Perché allora se nella vita quotidiana molti aspetti sono difficili e faticosi, se al lavoro non va, se nel volontariato litighiamo, se in famiglia urliamo e ci separiamo, perché mai il PD deve rispondere ad una irrealistica aspettativa di perfezione?

Il mio circolo PD si chiama PD Giambellino; ci sono entrato circa due anni fa. Sì, quel Giambellino! E’ in mezzo al famoso quadrilatero di case popolari Aler: sono così disagiateche pensare di essere a Milano e non a Lagos o a Rio de Janeiro fa sbiancare. Da una parte il circolo è chius dal cantiere della Metropolitana 4 e ha le crepe sui muri. Apre 2-3 volte alla settimana ed è lì, nel centro del peggio che la città meglio amministrata d’Italia può purtroppo ancora avere. A settembre è stato abbattuto il primo stabile, ormai irrecuperabile, ed è partito un grande progetto di riqualificazione che nei prossimi anni porterà significativi miglioramenti. Non li porterà “domani”, le bacchette magiche esistono solo nelle favole (e in alcuni programmi elettorali). Il PD era lì. Non era da solo, forse non era nemmeno il più impegnato, ma era lì.

Il grande progetto di riqualificazione di questa periferia è nato dalla volontà degli amministratori PD di zona, i piccoli amministratori locali che prendono un “gettone di presenza” modestissimo, di partecipare a un PON europeo. Partecipare a un PON, è noto, è un’impresa ciclopica; ci vuole tempo, pazienza, competenza: ma è stato fatto dall’ex Consiglio di Zona 6 a maggioranza PD. Come scrisse Lao Tsu, purtroppo, fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce.

A Milano il PD governa da oramai sette anni con diversi alleati. Non è sempre facile, come sai, ma la coalizione tiene e sta portando avanti un progetto amministrativo unico in Italia e tra i più interessanti d’Europa. Mi sono candidato nel 2016 perché al turno precedente  avevo solo fatto il tifo,  poi però mi era seccato essere stato fuori, a parlarne e basta. Ora, nel mio piccolo, faccio parte attiva di questo progetto; come amministratori locali possiamo fare e facciamo tante piccole cose.

Con molta fatica: nella Milano che corre ci abbiamo impiegato un anno a intitolare una via che da 26 era senza nome. La “via senza nome” è diventata Via Alfonsina Strada. Sembra una sciocchezza, ma consente ai cittadini di segnalarla con chiarezza se è necessario far intervenire le Forze dell’Ordine o qualunque altra istituzione; rende omaggio a una donna incredibile; rende omaggio allo sport italiano; diffonde memorie.

Un anno.

E allora? Beh, tutto questo, nel piccolo di un territorio e con fatica, è nato da un partito sgangherato che, in ambiti ben più ampi, è riuscito  a rimettere in carreggiata il paese dopo una gravissima crisi economica, guidando la maggioranza “creativa”, se vuoi anche discutibile, che conosci; è riuscito ad approvare riforme attese da decenni, per non parlare dei diritti civili con le Unioni Civili, che han permesso anche alle persone omosessuali di vivere una vita un po’ più “normale”, o la legge cosiddetta Dopo di noi. E sono solo alcuni esempi. ”Queste leggi potevano essere migliori”, sento spesso dire.

Ma cosa significa “potevano essere migliori”? Mapporcaloca anche tuo marito poteva avere meno pancia, il tuo capo essere più carismatico, la tua collega meno pettegola, e allora?

Tutto può essere migliore e chissà qual è il migliore dei mondi possibili! Tutto fila liscio finché è un progetto, finché non devi prenderti la responsabilità di fare compromessi, scelte dolorose, dire di sì a qualcuno e di no a qualcun altro, viaggiare con i compagni che non hai scelto tu.

Il PD è un partito nazionale che ogni 5 anni elegge le sue cariche; possono entrarci tutti, se non sono iscritti in altri partiti. Mi spieghi come si possono pretendere certi standard in un paese con le magagne che sappiamo?

Io penso che il PD sia un miracolo di equilibrio in questa Italia confusa; ringrazio Renzi per aver sbagliato tanto; perché quelli che non sbagliano sono quelli che non fanno. Sono fiero di esser dentro il Partito Democratico senza compiacimento, ma con l’impegno e la fatica di avvicinarmi, giorno per giorno, un poco per volta al PD, e all’Italia, che vorrei e che non ha paura di fare errori.

Silvestro con Elena


2 commenti

Rita · Febbraio 22, 2018 alle 9:59 am

Grazie silver veramente bella rispista. Bravo!

Rita Clema · Febbraio 22, 2018 alle 9:59 am

Grazie silver veramente bella rispista. Bravo!

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